La Visitazione
Riferimento: | S36079.2 |
Autore | Hendrick GOLTZIUS |
Anno: | 1593 |
Misure: | 351 x 460 mm |
Riferimento: | S36079.2 |
Autore | Hendrick GOLTZIUS |
Anno: | 1593 |
Misure: | 351 x 460 mm |
Descrizione
Bulino, 1593, firmato e datato in lastra in basso a destra, nell’immagine “1593/HG”. Terzo stato di cinque, con i versi di F. Estio e il numero 2 aggiunto in basso a destra.
Magnifico esemplare, impresso su carta vergata coeva, con filigrana “giglio e armi di Strasburgo” (simile a Briquet 22244), sottili margini, qualche rara e lieve fioritura, piega di carta nella parte inferiore del foglio, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Si tratta della seconda scena della serie di sei relativa alla Vita della Vergine. La tavola rappresenta la visita di S. Elisabetta. S. Giuseppe (?) si sta avvicinando dal retro.
Come la "Sacra Famiglia con San Giovannino", questa incisione fu eseguita nel 1593 e quindi precede “l’Annunciazione" del 1594, invertendo inspiegabilmente l'ordine della narrazione
Continuando la pratica di modellare ciascuna scena sullo stile di un maestro precedente, Goltzius inconfondibilmente ha basato questa su Parmigianino.
Hirschmann descrive la Visitazione come “meno magnifica” rispetto all’ Annunciazione. Sottolinea che la rappresentazione non riesce a trasmettere il significato più profondo dell'evento." Sono semplicemente due donne alte e con vesti ricche, che ricordano le Muse (dello stesso Goltzius), con lo stesso compiacimento esteriore e mancanza di significato interiore. Una figura è luminosa e posta su uno sfondo scuro, l'altra è scura e in contrasto con le aree bianche." Hirschmann attribuisce la causa, almeno in parte, all’imitazione dello stile del Parmigianino.
Al verso, timbro di possesso di Albert Van Look (L.3752)
Bibliografia
Bartsch, 16; Strauss, n. 318 p. 576
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Hendrick GOLTZIUS (Mulbrecht 1559 - Haarlem 1617)
Pittore e incisore olandese, nato a Millebrecht, nel ducato di Julich. Dopo aver studiato pittura su vetro per diversi anni presso lo studio del padre, venne iniziato all’uso del bulino da Dirk Volkertszoon Coornlert. Gli venne commissionato, da Philip Galle, un set di stampe sulla vita di Lucrezia. A 21 anni si sposò con una vedova in età avanzata, il cui patrimonio gli permise di stabilirsi ad Haarlem e aprire il suo studio personale; la sua pessima relazione con la donna, tuttavia, influenzò la sua salute al punto che decise di intraprendere un viaggio attraverso la Germania per giungere fino in Italia. Qui imparò ad apprezzare le opere di Michelangelo, cosa che lo portò a superare addirittura questo grande artista per la stravaganza e il grottesco dei suoi soggetti. Tornò ad Haaroem notevolmente migliorato in salute e ivi lavorò fino alla morte. Goltzius non deve essere giudicato meramente attraverso quei lavoro che lui stesso apprezzava di più, ovvero le eccentriche imitazioni di Michelangelo. I suoi ritratti, sebbene principalmente miniature, sono dei capolavori del genere, sia per la squisitezza delle finiture sia per lo studio dei singoli personaggi. Tra le sue opere migliori, un autoritratto a grandezza naturale è probabilmente il miglior esempio di quanto affermato. La serie dei sette cosiddetti "capolavori", così definiti per il loro tentativo di imitazione delle opere di maestri del passato, è stati sopravvalutata, molto probabilmente. Nella destrezza dell’utilizzo del bulino, Goltzius non è inferiore neanche a Dürer, ma le sue capacità tecniche spesso non sono egualmente assistite dalla qualità artistica. Tuttavia, le sue stravaganze ed eccentricità sono ampiamente controbilanciate dalla bellezza dell’esecuzione. Iniziò a dipingere all’età di quaranta due anni, ma nessuno dei suoi dipinti, alcuni dei quali oggi sono conservati nella collezione imperiale a Vienna, mostra particolare eccellenza. Realizzò anche qualche opera in chiaroscuro.
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Bibliografia
Bartsch, 16; Strauss, n. 318 p. 576
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Hendrick GOLTZIUS (Mulbrecht 1559 - Haarlem 1617)
Pittore e incisore olandese, nato a Millebrecht, nel ducato di Julich. Dopo aver studiato pittura su vetro per diversi anni presso lo studio del padre, venne iniziato all’uso del bulino da Dirk Volkertszoon Coornlert. Gli venne commissionato, da Philip Galle, un set di stampe sulla vita di Lucrezia. A 21 anni si sposò con una vedova in età avanzata, il cui patrimonio gli permise di stabilirsi ad Haarlem e aprire il suo studio personale; la sua pessima relazione con la donna, tuttavia, influenzò la sua salute al punto che decise di intraprendere un viaggio attraverso la Germania per giungere fino in Italia. Qui imparò ad apprezzare le opere di Michelangelo, cosa che lo portò a superare addirittura questo grande artista per la stravaganza e il grottesco dei suoi soggetti. Tornò ad Haaroem notevolmente migliorato in salute e ivi lavorò fino alla morte. Goltzius non deve essere giudicato meramente attraverso quei lavoro che lui stesso apprezzava di più, ovvero le eccentriche imitazioni di Michelangelo. I suoi ritratti, sebbene principalmente miniature, sono dei capolavori del genere, sia per la squisitezza delle finiture sia per lo studio dei singoli personaggi. Tra le sue opere migliori, un autoritratto a grandezza naturale è probabilmente il miglior esempio di quanto affermato. La serie dei sette cosiddetti "capolavori", così definiti per il loro tentativo di imitazione delle opere di maestri del passato, è stati sopravvalutata, molto probabilmente. Nella destrezza dell’utilizzo del bulino, Goltzius non è inferiore neanche a Dürer, ma le sue capacità tecniche spesso non sono egualmente assistite dalla qualità artistica. Tuttavia, le sue stravaganze ed eccentricità sono ampiamente controbilanciate dalla bellezza dell’esecuzione. Iniziò a dipingere all’età di quaranta due anni, ma nessuno dei suoi dipinti, alcuni dei quali oggi sono conservati nella collezione imperiale a Vienna, mostra particolare eccellenza. Realizzò anche qualche opera in chiaroscuro.
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