Ritratto di Bartholomeus Spranger
Riferimento: | S39262 |
Autore | Jan Harmensz MULLER |
Anno: | 1597 |
Misure: | 182 x 257 mm |
Riferimento: | S39262 |
Autore | Jan Harmensz MULLER |
Anno: | 1597 |
Misure: | 182 x 257 mm |
Descrizione
Bulino, datato in lastra 1597. Sulla cornice ovale: ‘BARTHOLOMAEUS SPRANGER, S. CAES. M. PICTOR CELEBERRIMUS’. Nel cartiglio in basso: ‘NATURAE OMNIPARENTI / PRAESTANTISSIMI EIUS AEMULI IMAGINEM,/INVIDIA GEMENTE/D D/IOANNES AB ACH.S.ITEM/CAES. M. PICTOR / An o 1597’ Nel margine inferior, al centro ‘In perpetuam amici memoriam Joan Mullerus grato lubentique animo aeri incidebat / F.de Wit excudit’.
Ritratto di Bartholomeus Spranger (1546-1611) in cornice ovale, affiancato da due putti con trombe, uno scudo, una lancia e un elmo.
Il ritratto ovale è basato su un modello (probabilmente un dipinto) di Hans von Aachen. Entrambi gli artisti dedicano esplicitamente la stampa in amicizia a Spranger. Durante questo periodo Jan Muller diventò il principale incisore dei disegni di Spranger, il famoso pittore di corte di Praga, ed è intorno a questo period che ha produsse dieci incisioni, la maggior parte di un formato abbastanza grande, basati sui disegni del celebre pittore. Spranger inviava i suoi disegni ad Amsterdam e un certo numero di di prove di stampa esistenti rivelano che questi furono inviati a Praga per la correzione. Muller probabilmente non incontrò Spranger fino alla visita di quest'ultimo nei Paesi Bassi nel 1602. Si può supporre che Hans von Aachen (1552 - 1615), un altro pittore alla corte di Praga, abbia inviato il ritratto di Spranger (sia esso dipinto o disegnato) affinché Muller lo utilizzasse come modello per la sua incisione; la cornice, tuttavia, fu disegnata da Muller stesso. Il disegno tracciato da Muller per la cornice, con un disegno inziale per il ritratto attaccato all'interno, è conservato ad Amsterdam ( Rijkprentenkabinet), ed è possibile seguire con precisione la realizzazione della stampa attraverso ogni fase successiva: prima venne inciso il volto nella lastra, poi il resto della figura, dopo di che la cornice e infine la decorazione.
Bellissima prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Le Blanc, 69; F. Kok, Artists Portrayed by Their Friends: Goltzius and His Circle, in Netherlands Quarterly for the History of Art,Vol. 24, pp. 167-168.
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Jan Harmensz MULLER (Amsterdam 1571 - 1628)
Incisore, disegnatore e pittore olandese, figlio maggiore di Harmen Jansz Muller (1540–1617), editore di Amsterdam, incisore e stampatore. L’attività della famiglia, chiamata De Vergulde Passer (‘Il Compasso Dorato’), si trovava presso Warmoesstraat, e Jan Muller vi lavorò per diversi anni. È probabile che abbia fatto l’apprendistato presso Hendrik Goltzius a Haarlem. Tra il 1594 e il 1602 potrebbe aver viaggiato in Italia, fermandosi a Roma e Napoli. Tramite matrimonio, si imparentò con lo scultore olandese Adriaen de Vries, allievo del Giambologna. Mantenne contatti anche con Bartholomeus Spranger e altri artisti a Praga, città che grazie al mecenatismo dell’Imperatore Rudolf II era divenuta un centro artistico fiorente. Nel 1602 fece un tentativo, non riuscito, di mediare, per conto dell’Imperatore, l’acquisto del Giudizio Universale di Lucas van Leyden. Alla sua morte, lasciò la bottega e le sue lastre al figlio Jan.
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Bibliografia
Le Blanc, 69; F. Kok, Artists Portrayed by Their Friends: Goltzius and His Circle, in Netherlands Quarterly for the History of Art,Vol. 24, pp. 167-168.
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Jan Harmensz MULLER (Amsterdam 1571 - 1628)
Incisore, disegnatore e pittore olandese, figlio maggiore di Harmen Jansz Muller (1540–1617), editore di Amsterdam, incisore e stampatore. L’attività della famiglia, chiamata De Vergulde Passer (‘Il Compasso Dorato’), si trovava presso Warmoesstraat, e Jan Muller vi lavorò per diversi anni. È probabile che abbia fatto l’apprendistato presso Hendrik Goltzius a Haarlem. Tra il 1594 e il 1602 potrebbe aver viaggiato in Italia, fermandosi a Roma e Napoli. Tramite matrimonio, si imparentò con lo scultore olandese Adriaen de Vries, allievo del Giambologna. Mantenne contatti anche con Bartholomeus Spranger e altri artisti a Praga, città che grazie al mecenatismo dell’Imperatore Rudolf II era divenuta un centro artistico fiorente. Nel 1602 fece un tentativo, non riuscito, di mediare, per conto dell’Imperatore, l’acquisto del Giudizio Universale di Lucas van Leyden. Alla sua morte, lasciò la bottega e le sue lastre al figlio Jan.
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