La Parabola del cieco che guida un altro cieco

Riferimento: S42601
Autore Pieter BRUEGHEL "Il Vecchio"
Anno: 1620 ca.
Misure: 230 x 184 mm
3.000,00 €

Riferimento: S42601
Autore Pieter BRUEGHEL "Il Vecchio"
Anno: 1620 ca.
Misure: 230 x 184 mm
3.000,00 €

Descrizione

Bulino, 1610/20 circa, in basso al centro l'excudit di Claes Janz. Visscher (CJV intrecciate). Sotto l'immagine una spiegazione in francese e in olandese e un riferimento al testo biblico di Matteo (15:14). Numerato 3, in basso a destra.

Da un soggetto di Pieter Brueghel il Vecchio.

L'opera traduce in immagini la parabola evangelica del cieco che guida un altro cieco, riportata da Matteo 15:14, in cui Cristo si rivolge ai Farisei: «Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». Il cui significato è: quando l'incompetente consiglia altri incompetenti, le cose vanno male.

L'acquaforte pubblicata da Claes Jansz. II Visscher è apparentemente ispirata a De parabel der blinden [La parabola del cieco], dipinta da Pieter Bruegel il Vecchio nel 1568. Questa ipotesi è stata avanzata dal Rijksmuseum, che conserva due impressioni di questa incisione. È incisa al contrario rispetto al quadro, e utilizza la stessa composizione: uomini ciechi, vestiti come vagabondi, seguono una linea diagonale attraverso il quadro, che porta a un fiume in cui cadranno presto; hanno mancato per poco un piccolo ponte di assi a monte, vicino a un albero. Come nel quadro, c'è un villaggio sullo sfondo. Tuttavia, ci sono solo tre ciechi invece dei sei del quadro di Bruegel, e quello di fronte, con la stessa ghironda del quadro sulla spalla, non è ancora caduto in acqua.

Non descritto da Leeber, Bastealer e Hollstein. Il Rijksmuseum, che suggerisce una data del 1643 nella descrizione di una delle loro due impressioni, certifica che quest'opera è inserira dalla serie Theatrum Biblicum Hoc Est Historiae Sacrae Veteris et Novi Testamenti Tabulis Aeneis Expressae.

Crediamo che una datazione più pertinente per l'opera sia tra il 1610 e il 1620 e che solo successivamente venga a far parte della Bibbia pubblicata da Claesz J. Visscher. L'incisore rimane anonimo, ma è possibile che si tratti dello stesso autore.

Figlio di Jan Claesz Visscher, un incisore e editore di Amsterdam, padre di Nicolaes e nonno di Nicolaes II, fu attivo nella sua città natale dal 1601 fino al 1652. Nel 1605 lavorò come incisore per l'editore di Amsterdam Willem Jansz. Blaeu, realizzando tra l'altro alcune vedute dei più importanti monumenti di Amsterdam, e per Theodoor Galle. Molto presto però, Visscher iniziò a pubblicare stampe di propria fattura, caratterizzate dal logo del “pescatore”, riferimento al suo nome latino di Piscator. Immagazzinò, inoltre, stampe, acquisendo su larga scala lastre di rame da altri editori e stampatori, non solo prodotte da artisti viventi, ma anche vecchie tavole da Maarten van Heemskerck e altri noti pittori, prodotte da Hieronymus Cock e dai suoi successori. Contribuì, in questo modo, a costituire una delle più importanti case editrici dell'epoca. Rappresentò soggetti religiosi, paesaggi, in particolare invernali, e architetture, e realizzò stampe di devozione. Nonostante la più importante pubblicazione dell'epoca, la “Bibbia”, nella versione autorizzata nei Paesi Bassi, fosse senza illustrazioni, Visscher, come pure altri editori dell'epoca, realizzarono stampe, che, inizialmente separate dal testo religioso, vi furono in seguito incorporate.

Bellissima impressione, su carta vergata coeva, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione.

 

Pieter BRUEGHEL "Il Vecchio" (Brueghel 1525 ca. - Brussel 1569)

Pittore fiammingo famoso per i paesaggi e le scene di vita contadina. Si hanno notizie della sua nascita a Broghel, vicino Breda, ma non è chiaro se si riferiscano alla città olandese di Breda o a quella Blega di Bree, Breda in latino. Dal 1559 eliminò la “H” dal suo cognome e iniziò a firmarsi Bruegel. Fu apprendista presso Pieter Coecke van Aelst, la cui figlia, Mayke, sposò in seguito; nel 1551 venne accettato ad Anversa come maestro nella corporazione dei pittori. Visitò l’Italia e poi tornò ad Anversa, prima di stabilirsi per dieci anni a Bruxelles. Qui morì il 9 Settembre 1569. I suoi figli, Pieter Brueghel il giovane e Jan Brueghel il Vecchio, divennero entrambi pittori ma, poiché in tenera età quando il padre scomparve, non ebbero modo di fare il loro apprendistato presso di lui. Bruegel si specializzò in paesaggi popolati da contadini, dipinti in uno stile scarno, ben lontano da quello italiano predominante all’epoca. La più evidente influenza nell’opera di Bruegel è quella operata dal vecchio maestro olandese, Hieronymus Bosch. Il suo soprannome, “Bruegel il contadino” lo contraddistinse dagli altri membri della dinastia Bruegel, sebbene in generale è a lui che ci si riferisce nominando il solo cognome “Brueghel”.

Pieter BRUEGHEL "Il Vecchio" (Brueghel 1525 ca. - Brussel 1569)

Pittore fiammingo famoso per i paesaggi e le scene di vita contadina. Si hanno notizie della sua nascita a Broghel, vicino Breda, ma non è chiaro se si riferiscano alla città olandese di Breda o a quella Blega di Bree, Breda in latino. Dal 1559 eliminò la “H” dal suo cognome e iniziò a firmarsi Bruegel. Fu apprendista presso Pieter Coecke van Aelst, la cui figlia, Mayke, sposò in seguito; nel 1551 venne accettato ad Anversa come maestro nella corporazione dei pittori. Visitò l’Italia e poi tornò ad Anversa, prima di stabilirsi per dieci anni a Bruxelles. Qui morì il 9 Settembre 1569. I suoi figli, Pieter Brueghel il giovane e Jan Brueghel il Vecchio, divennero entrambi pittori ma, poiché in tenera età quando il padre scomparve, non ebbero modo di fare il loro apprendistato presso di lui. Bruegel si specializzò in paesaggi popolati da contadini, dipinti in uno stile scarno, ben lontano da quello italiano predominante all’epoca. La più evidente influenza nell’opera di Bruegel è quella operata dal vecchio maestro olandese, Hieronymus Bosch. Il suo soprannome, “Bruegel il contadino” lo contraddistinse dagli altri membri della dinastia Bruegel, sebbene in generale è a lui che ci si riferisce nominando il solo cognome “Brueghel”.