Tobia e l'angelo Raffaele
Riferimento: | S42031 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1635 |
Misure: | 70 x 100 mm |
Riferimento: | S42031 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1635 |
Misure: | 70 x 100 mm |
Descrizione
Acquaforte, 1635, firmata in lastra Rembrandt f. 1635.
La stampa, ritenuta dagli studiosi anonima, è incisa nella maniera del Maestro Rembrandt.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in buono stato di conservazione.
La storia è tratta dal Libro di Tobia, contenuto nella Bibbia Cristiana dell’Antico ed è legata alla figura dell’Arcangelo Raffaele, protettore dell’amore coniugale.
Si presenta come una sorta di racconto popolare «a lieto fine» che esalta la buona condotta dei personaggi principali, nel rispetto del prossimo e della legge. Anche la scelta dei nomi non è casuale nella narrazione; la radice ebraica del nome Tobia, significa appunto bontà e proprio questa virtù è messa in luce nel corso della storia. Il racconto è ambientato nel VII secolo a.C. con testo prevenuto in greco, e narra le vicende di Tobia che incontra Raffaele – mandato da Dio - durante il suo viaggio per raggiungere Sara. L’Arcangelo Raffaele è considerato il protettore dei giovani, dell’amore coniugale, dei fidanzati, dei viaggiatori, dei profughi e dei farmacisti.
Anonimo
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