Personificazione dell'impermanenza [Vanitas]

Riferimento: S46639
Autore Melchior KÜSEL
Anno: 1682 ca.
Misure: 225 x 220 mm
450,00 €

Riferimento: S46639
Autore Melchior KÜSEL
Anno: 1682 ca.
Misure: 225 x 220 mm
450,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1682 circa, priva di firma ed indicazioni editoriali.

Da un soggetto di Wilhelm Baur. Testo in tedesco nel margine inferiore; numerata in basso a destra: 32.

La stampa appartiene ad una serie di figure allegoriche, virtù e vizi presenti nell'album: Johann Wilhelm Baur, Iconographia, 1682.

Allegoria del tempo che passa e del concetto di impermanenza. Un uomo anziano è seduto sopra un grande masso posto sotto ad un albero. La mano destra sorregge un bastone, mentre nella sinistra stringe una clessidra che osserva attentamente; sotto il piede sinistro ha un teschio. Alla sua destra è già scavata una fossa; completano questa composizione degli elementi di rovine classici, come il capitello e la colonna.

L’impermanenza è un concetto filosofico cardinale, che troviamo soprattutto legato alle filosofie orientali, in particolare al buddismo - anche se non mancano addentellati nella filosofia occidentale, specie precristiana. L’impermanenza altro non è che la transitorietà dei fenomeni: tutto è passeggero, tutto muta, niente è eterno. La permanenza è un’illusione, e l’accettazione di questa verità - o meglio, la sua concreta e costante percezione - permette uno sguardo sereno sul fluire delle cose. Questo paradigma filosofico non implica un abbandono nichilista delle vie etiche: l’impermanenza è una cornice, un contesto - e, fra l’altro, è una delle chiavi fondamentali per comprendere tanta parte della nostra cultura classica. Comprendere la morte e la natura impermanente di ogni fenomeno ci libera dalla paura e ci rende liberi di vivere pienamente ogni momento della nostra vita.

Melchior Küsel (Augsburg 1626 – 1684) fu allievo di Matthäus Merian il Vecchio a Francoforte e in diverse occasioni ha lavorato con suo fratello Matthäus Küsel. Realizzò diverse incisioni di traduzione e tra le serie da lui realizzate possiamo ricordare: le 146 incisioni dal titolo “Iconographia” (1670); le 42 tavole del “Pastore Fido” del 1671; le 40 tavole del “Underschidliche Prospecten” del 1681; e le 151 tavole delle “Metamorfosi” di Ovidio del 1681, che sono state copiate dalla serie incisa di Baur del 1639/41.

Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione.

Bibliografia

New Hollstein (Dutch & Flemish) German engravings, etchings and woodcuts, ca. 1400-1700 [Maria Magdalena Küsel to Johann Christoph Laidig] / ed. by Fedja Anzelewsky; comp. by Robert Zijlma, p. 105-107, cat.nr. 332.

Melchior KÜSEL (Augusta, Germania - 17 agosto 1626 - 1684)

Incisore tedesco. Secondo Arnold Houbraken realizzò 24 incisioni da opere di Johann Wilhelm Baur sulla passione di Cristo, ma anche una serie su Ovidio. Secondo RKD realizzò anche delle illustrazioni per la Bibbia. Era probabilmente il fratello dell'incisore Mathäus Küsel. Sua figlia Johanna Sibylla sposò un suo allievo, l'incisore Johann Ulrich Kraus.

Melchior KÜSEL (Augusta, Germania - 17 agosto 1626 - 1684)

Incisore tedesco. Secondo Arnold Houbraken realizzò 24 incisioni da opere di Johann Wilhelm Baur sulla passione di Cristo, ma anche una serie su Ovidio. Secondo RKD realizzò anche delle illustrazioni per la Bibbia. Era probabilmente il fratello dell'incisore Mathäus Küsel. Sua figlia Johanna Sibylla sposò un suo allievo, l'incisore Johann Ulrich Kraus.