L'Isle de Sicile

Rara carta della Sicilia, circondata da una ricca cornice decorativa. Il foglio è tratto dalla celebre La Cosmographie Universelle de tout le Monde (Parigi, 1575) di Francois de Belleforest, risposta francese alla Cosmographia di Sebastian Muenster.

A differenza del Muenster, questa opera è pubblicata in una sola edizione, e risulta pertanto molto rara.

Le tavole xilografiche incluse nell’opera sono derivazioni da Abraham Ortelius, Braun & Hogenberg oltre che da Muenster. Alcuni legni sono invece ripresi utilizzando le matrici pubblicate per la prima volta nel 1552 nella Cosmografia di Lione da Guèroult & Balthazar Arnoullet (1517-1556), nel Premier livre des figure set pourtraitz des villes plus illustre set renommées d’Europe, contenente 9 immagini urbane, perlopiù copiate dalla Cosmographia di Sebastian Muenster. L'opera fu pubblicata in due volumi. Solo 49 delle 163 incisioni che compaiono nei due volumi sono tratti dalla Cosmographia del Munster. Gli editori Chesneau e Sonnius fecero uso anche di materiale da poco apparso sul mercato librario.

“La carta della Sicilia, curata dal filologo e storico francese François de Belleforest (1530-1583) fu inserita in un’autonoma edizione francese della Cosmographia di Münster, pubblicata a Parigi in due volumi dai librai ed editori Nicolas Chesneau (1533-1584) e Michel Sonnius (m. 1591). Il privilegio accordato ai due stampatori, datato 22 maggio 1572, prevedeva un'edizione francese ed una latina, ma quest'ultima non fu mai pubblicata. I monogrammi dei due stampatori, NC e MS, compaiono entro due scudi posti a destra e a sinistra della veduta, nella ricca cornice che la contorna. Dal 1552 esisteva già un'edizione francese della Cosmografia, stampata a Basilea, ma i due stampatori intendevano ampliare la trattazione della Francia trovando che Münster avesse privilegiato il suo paese, la Germania, a scapito di altri. Fu pertanto chiesto a Belleforest, già noto storiografo, di curare il testo dell'opera. Belleforest, nativo di Sarson, studiò a Bordeaux e a Tolosa; giunto a Parigi, lavorò presso editori librari divenendo 'storiografo del re' grazie a un'opera apologetica sui "neuf roys Charles de France", pubblicata nel 1568. Ai temi storiografici francesi dedicò altre importanti opere. In questa edizione l'arricchimento maggiore si ebbe per la parte relativa alla Francia, che occupa quasi interamente il primo dei due volumi di cui si compone l'opera. Solo 49 delle 163 incisioni che compaiono nei due volumi sono tratte dalla Cosmografia di Basilea e sono relative sostanzialmente alla Svizzera e alla Germania. Gli editori Chesneau e Sonnius fecero uso anche di materiale da poco apparso sul mercato librario. In particolare, dal Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius (1570) furono tratte carte più aggiornate di quelle che compaiono nelle edizioni petrine della Cosmografia, per un totale di 12 carte. Dal primo tomo del Civitates Orbis Terrarum (1572) furono copiate ben 20 vedute urbane concernenti l'Africa e l'Asia. Va, tuttavia, notato che undici città dell'opera del Belleforest furono riprese nei volumi successivi delle Civitates. Dagli editori parigini furono copiate anche cinque piccole immagini di città già pubblicate da Camocio tra il 1571 ed il 1572, che confluiranno poi nell'Isolario dello stesso autore. L’edizione curata da Belleforest è il prodotto di un grande lavoro editoriale, di scelta e di messa a punto, di quanto disponibile sull'ampio e variegato mercato europeo del libro e dell'immagine.

La Sicilia di Belleforest non ha alcuna relazione con le due immagini pubblicate nelle Cosmografie Petrine, ma la fonte è riportata dallo stesso autore, nel testo di accompagnamento: "Sicilia Insula descripta à Iacobo Castaldo Pedemontano cosmographo", ancora una volta a segnalare la cura e l'attenzione con la quale furono scelte le immagini. Al di sotto, fuori cornice, è il seguente testo: "La Carte de la Belle, et Plantureuse Isle de Sicile: Iadis Appelee Trinacrie, à case de ses trois promontoires”. (cfr. V. Valerio in Sicilia 1477-1861, pp. 170-172).

Xilografia, minimi restauri alla piega centrale perfettamente eseguiti, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

V. Valerio in Sicilia 1477-1861, pp. 170-172, n. 43; M. Pastoureau, LES ATLAS FRANÇAIS XVIe-XVIIe siècles. Répertoire bibliographique et étude. - Belleforest I-1 [2].