Insularum Aliquot Maris Mediterranei Descriptio
Riferimento: | S299490 |
Autore | Abraham ORTELIUS |
Anno: | 1570 ca. |
Zona: | Isole del Mediterraneo |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 480 x 364 mm |
Riferimento: | S299490 |
Autore | Abraham ORTELIUS |
Anno: | 1570 ca. |
Zona: | Isole del Mediterraneo |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 480 x 364 mm |
Descrizione
Carta geografica raffigurante Sicilia, Sardegna, Malta, Elba, Corfù e Djerba.
I disegni delle isole, inseriti in una cornice molto semplice, con i nomi latini dei punti cardinali sui lati, desunti da altri autori o elaborati ex novo dallo stesso Ortelio, hanno misure, scale e semiologia assai diverse tra loro.
Nella carta della Sicilia, "descripta a iacobo castaldo pedemontano cosmographo", il Monte Pellegrino è indicato da un tronco di cono e i vulcani con fiammelle; i fiumi con un tratto forte; le coste sono ricche di piccole insenature; il mare, solcato da un veliero, è a puntini. L'isola di Corfù è abbastanza precisa, con la città di Kerkyra in grande evidenza, in cui si notano il porto e l'istmo che collega l'antico forte all'isola.
Nel disegno di Zerbi i monti sono segnati con mucchi di talpa e guglie, i banchi di sabbia con puntini, il canale con una doppia linea; il mare con file di triangoli. Anche nell'isola d'Elba i monti sono a mucchi di talpa, il mare è disegnato con strisce bianche e nere a zig zag. Porto Ferraio, enorme rispetto all'isola, è dotato di mura, porte, torri e castello. Nella piccola immagine di Malta i fiumi sono ottenuti con una doppia linea e il mare con linee ondulate. È presente anche un veliero che sta affondando.
Carta tratta dal Theatrum Orbis Terrarum e che è considerato il primo vero “atlante” moderno. L’opera fu pubblicata in 7 lingue e 36 edizioni, per il quale – nel 1570 - Ortelius ottenne il privilegio, ovvero una sorta di diritto d'autore che impediva ad altri cartografi di pubblicare i propri lavori. Il Theatrum rappresentava il lavoro più avanzato del lavoro della descrizione cartografica. L’Ortelius vi raccolse il sapere geografico e cartografico del suo tempo, proponendo in 147 spettacolari tavole incise l’immagine più fedele del mondo allora conosciuto e, in alcune straordinarie “carte storiche”, regioni e itinerari tratti dalla letteratura, dalla mitologia, dalla tradizione. Ortelius fu anche il primo a citare le fonti, menzionando i nomi dei cartografi nel “catalogus auctorum”. Dal 1598 al 1612 le edizioni postume del Theatrum furono realizzate dal suo collaboratore Johannes Baptiste Vrients.
“Si tratta forse della più famosa e diffusa immagine della Sicilia, a seguito del grande successo editoriale del Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius (1528-1598). La fonte è dichiarata nel titolo inserito nella carta: "Insula descripta a Iacobo Castaldo Pedemontano cosmographo". La dimensione ridotta, dovuta all'inserimento di altre cinque isole del Mediterraneo, non consente di stabilire se si tratta di una copia dalla carta di Gastaldi del 1545 oppure della edizione fiamminga curata da Cock nel 1553, come ipotizzato da Almagià. Comunque l'immagine gastaldina raggiunge, con Ortelius, il massimo della diffusione e della notorietà. Sul Theatrum di Ortelius e sulla sua attività è stato scritto moltissimo e tutta la sua attività cartografica è stata esplorata in ogni dettaglio e si rimanda agli studi specifici indicati in bibliografia per gli ulteriori approfondimenti, anche in relazione al testo e alle sue molteplici varianti, che consentono di risalire con molta precisione all'edizione di provenienza di qualsiasi carta sciolta. Relativamente alla Sicilia si riscontra una sola variazione al rame avvenuta tra il 1592 e il 1595: dietro la scritta "Sicilia insula" viene aggiunto il puntinato del mare che mancava nelle precedenti edizioni.
Del foglio con le isole del Mediterraneo di Ortelius risultano stampati oltre 8000 esemplari (Van den Broeke 2011) dei quali 250 sono relativi alla prima edizione francese.” (Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", p. 158).
Incisione in rame, eccellente coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia:
Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 158-161, n. 37; Imago Siciliae p. 79.
Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)
Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.
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Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)
Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.
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