Sicilia Insula
Riferimento: | S30287 |
Autore | Giovanni Francesco CAMOCIO |
Anno: | 1571 ca. |
Zona: | Sicilia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 210 x 145 mm |
Riferimento: | S30287 |
Autore | Giovanni Francesco CAMOCIO |
Anno: | 1571 ca. |
Zona: | Sicilia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 210 x 145 mm |
Descrizione
Carta geografica dell'isola edita a Venezia nel 1571 circa.
In basso a sinistra, in una targa ornata con fregi e sormontata da un mascherone, il titolo Sicilia Insula. Al centro, sormontata da compasso, la scala grafica di 100 miglia, pari a mm. 48. A destra, l’orientazione con una schematica rosa dei venti col nord in alto. Carta priva di graduazione ai margini.
La tavola è una riduzione della Sicilia del 1561 dello stesso autore, dalla quale derivano tutti i dati riportati. La sola differenza è nei cartigli, che qui sono molto più decorativi rispetto al semplice riquadro della tavola precedente. Tavola parte del celebre "Isole Famose" di Camocio.
Tra il 1560 ed 1575 Camocio pubblicò circa quaranta carte di grande formato e molte furono le carte di piccolo formato pubblicate sciolte tra il 1566 e il 1574, che andarono successivamente a formare il volume noto col nome "Isole famose, porti, fortezze e terre marittime sottoposte alla Serenissima Signoria di Venetia, ed altri Principi Christiani, et al Signor Turco, nouamente poste in luce. In Venetia alla libreria del segno di San Marco".
Le carte inserite nell’isolario di Camocio hanno la lastra ritoccata e un numero sequenziale aggiunto, mentre le prime prove sono caratterizzate dalla grande qualità di stampa e dall’assenza del numero. Gli esemplari con la numerazione sono, invece, quelli inseriti nelle edizioni dell'isolario edite da Donato Bertelli - imprint In Venetia alla libreria del segno di San Marco. Tale edizione, sebbene priva di data, risale a dopo il 1575, anno in cui il Camocio scomparve durante l'epidemia di pestilenza a Venezia e gran parte della sua tipogrfaia fu acquisita dal Bertelli.
“Il fatto che copie sciolte si trovino in raccolte spurie è una conferma che la Sicilia 'piccola' di Camocio fu commercializzata separatamente. Pinargenti si servì di una di queste copie 'sciolte' per trarne una mappa più che fedele, pressoché identica, da porre nelle sue Isole che son da Venetia nella Dalmatia et per tutto l'Arcipelago fino a Costantinopoli, del 1573, che porta a datare la stampa della Sicilia 'piccola' di Camocio a un anno compreso tra il 1567 e il 1572.
Le molte stampe rappresentanti le isole di cui Camocio aveva i rami e che aveva commercializzato sciolte, furono raccolte da Donato Bertelli nel volume, non datato ma del 1574-75, Isole famose, porti, fortezze e terre maritime con l'indicazione "alla libraria del Segno di S. Marco". La "Sicilia Insula" è la tavola numero 73 nell'esemplare del Museo Correr, la 71 in quello del Maritime Museum, la 70 in quello del Museo Naval di Madrid e la 51 in quello della British Library; poiché le raccolte mancano di indice era cura del legatore inserire le mappe secondo un ordine non sempre noto. Va tuttavia segnalato che la mappa di Camocio reca inciso in lastra il numero 73, a indicare una precisa sequenza e collocazione da parte dell'editore.
Il rapporto tra Camocio e Bertelli è tutt'altro che chiaro e ha portato anche a ipotizzare una collaborazione tra i due nella pubblicazione, seppure con ruoli differenti. D'altra parte Gallo è convinto che il volume sia stato pubblicato da Donato Bertelli dopo averne acquistato i rami alla morte di Camocio. È luogo comune della storiografia cartografica che una prima edizione delle Isole famose sia stata edita da Camocio tra il 1568 e il 1570 e che Donato Bertelli ne abbia pubblicato una seconda edizione nel 1574. Invece, Le Isole di Camocio e Le Isole di Donato Bertelli non sono pubblicazioni distinte ma si tratta della stessa opera. Gallo segnala, inoltre, che tre copie dell'isolario Bertelli-Camocio sono alla Biblioteca Marciana di Venezia: i Rari 244 e Rari 370, di 88 fogli, considerati da Gallo completi; il volume Rari Ven. 592 manca invece di alcuni fogli (1, 2, 84-88). La Biblioteca del Museo Correr di Venezia ha due copie complete (Op. P.D.Gr. 2761 e 3067). Sono tutte copie dell'edizione Bertelli 1574-75, mentre non v'è traccia di un'edizione precedente. In effetti, nel 1575 Donato Bertelli aveva a disposizione quasi tutti i rami della bottega di Camocio e molti di questi furono usati per comporre il volume sulle Isole.” (cfr. A. Bedon in Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", p. 156).
Raro primo stato, avanti la numerazione. Acquaforte e bulino, in buono stato di conservazione.
Bibliografia:
S. Bifolco, Città e Fortezze Principali del Mondo, in Bifolco-Ronca "Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo. Catalogo ragionato delle opere a stampa" (2018), pp. 126, 140-141; Bifolco & Ronca, L'Italia e i suoi territori, p. 334, tav. 141; R. Almagià, Monumenta Italiae Cartographica, 1929, p.23; L. Dufour, A. La Gumina, Imago Siciliae, 1998, p. 74, 289; Anna Bedon, in Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 156, n. 35.
Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)
Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.
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Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)
Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.
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