LI NOMI ANTICHI E MODERNI DE LISOLA DI SICILIA
Riferimento: | S38505 |
Autore | Paolo FORLANI |
Anno: | 1566 ca. |
Zona: | Sicilia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 438 x 347 mm |
Riferimento: | S38505 |
Autore | Paolo FORLANI |
Anno: | 1566 ca. |
Zona: | Sicilia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 438 x 347 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, dimensioni mm 347x438, impressa su carta vergata coeva con filigrana "sirena nel cerchio" (Woodward 88-90), rifilata al rame e con margini coevi aggiunti, in ottimo stato di conservazione.
Magnifico esemplare della rara carta della regione attribuita da Woodward a Paolo Forlani, stampata a Venezia nel 1566/67 (cfr. Bifolco-Ronca, tav. 1058).
In alto a sinistra, in un cartiglio ornato da fregi, si legge: LI NOMI ANTICHI E MODERNI DE LISOLA DI SICILIA. Segue, sempre nel cartiglio e disposto su otto colonne, un elenco dei toponimi antichi e dei corrispondenti moderni. Nella cornice inferiore del cartiglio si trova la firma Ferrando Berteli Excudebat. In basso al centro, nel mare, è rappresentata la Scala delle miglia d’Italia (75 miglia = mm 121).
Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei venti: TRAMONTANA, OSTRO, LEVANTE, PONENTE, il nord è in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’, da 36° 42’ a 39° 3’ di latitudine e da 36°34’ a 40° 22’ di longitudine.
Carta dell’isola edita da Ferrando Bertelli ed incisa con buona probabilità da Paolo Forlani, al quale viene assegnata da Woodward, che suggerisce una datazione intorno al 1560. Si tratta di una replica veneziana del modello di Giacomo Gastaldi (1545); in particolare, è molto simile alla carta del Luchini del 1558.
Lo dimostrano la raffigurazione parziale delle isole circostanti la Sicilia, e la ripetizioni di alcuni errori nella toponomastica. Si distingue per il grande cartiglio ornamentale in alto a sinistra, che contiene un parziale elenco dei nomi antichi e moderni, che probabilmente il Bertelli riprende dal foglio tipografico attribuito ad Antonio Lafreri.
La datazione dell’opera è piuttosto approssimativa: Woodward, come detto, suggerisce il 1560 mentre nella nostra precedente bibliografia sulle carte dell’Italia abbiamo indicato il 1567 circa, seguiti anche da Valerio. Nel mare, come nella tavola del Gastaldi, non sono raffigurati elementi decorativi. Non sono note ristampe.
“Si tratta di una carta di difficile datazione, stampata da Ferrando Bertelli intorno al 1566-67. Anche Bertelli prende a modello la carta di Gastaldi, probabilmente nella redazione di Luchino del 1558, della quale riduce di poco le dimensioni. La carta compare in una raccolta di 94 mappe, conservata presso la Biblioteca Casanatense, pubblicate tra il 1554 e il 1567, ed è molto probabile che anche questa carta, non datata, si riferisca a quell'arco temporale e, in particolare agli ultimi anni di quella cronologia (Ganado 1982: 41). La carta si trova anche in altri atlanti fattizi realizzati a Venezia quali la così detta raccolta Doria (Wardington Library), e in una raccolta della British Library (Shirley). Woodward attribuisce a Paolo Forlani l'esecuzione dell'incisione. Ferrando Bertelli, che si firma in lastra con "Ferrando Berteli Excudebat", fu incisore, editore, calcografo e mercante di stampe con bottega a Vene- zia, ove fu attivo tra il 1561 ed il 1572. Si trovò a collaborare con molti editori di carte geografiche attivi in quel periodo a Venezia e lo si trova spesso associato con Camocio, con Forlani e con Zenoi, dal quale ultimo acquisì parecchi rami.” (Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", p. 153).
Bibliografia:
L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 239; Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 153-154, n. 33; Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, Catalogo ragionato delle opera a stampa (2018), pp. 2094-95, tav. 1058; Almagià (1927): n. 99; Almagià (1948): p. 23; Ganado (1982): n. 46; Parke-Bernet (1969): n. 53; Ruge (1904-16): IV, n. 82 e n. 91.16; Shirley (2004): I, n. 102; Sotheby’s (2005): n. 84; Tavernari (2014): n. 59; Wieder (1915): p. 29, n. 56; Almagià (1929): p. 23, E; Bifolco-Ronca (2014): n. 139; Cartografia Rara (1986): n. 125; Dufour-La Gumina (1998): pp. 98, 293; Enrile (1908): p. 46; Karrow (1993): n. 30/2.5; Lago (1994): p. 285, fig. 47; Lago (2002): p. 499, fig. 496; La Gumina (2015): n. 51; Tooley (1939): n. 521; Woodward (1990): n. 60.
Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563).
Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.
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Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563).
Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.
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