Siena
Riferimento: | S47420 |
Autore | Francesco SCOTO |
Anno: | 1650 ca. |
Zona: | Siena |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 180 x 120 mm |
Riferimento: | S47420 |
Autore | Francesco SCOTO |
Anno: | 1650 ca. |
Zona: | Siena |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 180 x 120 mm |
Descrizione
Pianta della città tratta dall'edizione romana del "Itinerario, overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia […] di Francesco Scoto" edita per la prima volta nel 1650 da Filippo de Rossi, uno dei figli di Giuseppe de Rossi, capostipite della grande famiglia di editori romani.
Franz Schott (1548-1622), italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L’opera apparve per la prima volta ad Anversa in occasione del Giubileo del 1600, con il titolo di Itinerari Italiae rerumq[ue] romanarum libri tres, stampata nell'Officina Plantiniana da Joannes Moretus. Priva dell'apparato iconografico, era intesa a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia ed espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che abbracciava tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso. Ebbe un grande successo e venne poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese.
L'Itinerario d'Italia ebbe il suo pieno sviluppo nelle numerose edizioni italiane, che furono riccamente illustrate da vedute prospettiche e piante delle città. La prima edizione italiana illustrata fu curata da Pietro Bertelli e Francesco Bolzetta (Vicenza o Venezia 1601); seguirono diverse edizioni di Bolzetta con un sempre crescente numero di illustrazioni cartografiche. Il testo di Schott venne usato per le proprie edizioni dell’Itinerario d’Italia anche da Matteo Cadorin (Padova 1654 e successive) e Pietro Bigonci (Venezia 1665).
Anche a Roma, nell’anno giubilare 1650, l'editore Filippo de Rossi stampa l'Itinerario overo Nuova Descrittione de' Viaggi Principali d'Italia. Le stampe sono 19 a cui si aggiunge la mappa dell'Italia e risultano leggermente più accurate.
Le tavole dell'edizione romana (realizzate tramite nuove lastre di rame) furono ristampate nelle edizioni successive - accresciute - dagli editori Michelangelo e Pier Vincenzo de Rossi (1669, 1700 e 1717) e quindi in quelle curate da Fausto Amidei, mercante di libri al Corso, che fece stampare da Antonio de Rossi nel 1737 la prime delle sue tre edizioni dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto. Le altre furono nel 1747 nella stamperia del Bernabò e Lazzarini e nel 1761 nella stamperia di Generoso Salomoni.
Acquaforte, consuete pieghe di carta editoriali, in ottimo stato di conservazione.
Franz Schott, italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L'opera apparve per la prima volta, redatto in latino, ad Anversa nel 1600 (Itinerarium Italiae), in occasione del Giubileo, a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia. L'opera fu poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese. L’Itinerario d’Italia di Schott è espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che, nella molteplicità ed eterogeneità delle sue manifestazioni, abbraccia tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso.
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Franz Schott, italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L'opera apparve per la prima volta, redatto in latino, ad Anversa nel 1600 (Itinerarium Italiae), in occasione del Giubileo, a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia. L'opera fu poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese. L’Itinerario d’Italia di Schott è espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che, nella molteplicità ed eterogeneità delle sue manifestazioni, abbraccia tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso.
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