Castiliae Veteris et Novae Descriptio
Riferimento: | MS3669 |
Autore | Jodocus HONDIUS |
Anno: | 1606 ca. |
Zona: | Castiglia |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 502 x 365 mm |
Riferimento: | MS3669 |
Autore | Jodocus HONDIUS |
Anno: | 1606 ca. |
Zona: | Castiglia |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 502 x 365 mm |
Descrizione
Carta tratta dall'Atlas di Mercator e Hondius. Il grande Atlas del Mercator si compone di tre parti, tutte edite a Duisburg tra il 1585 ed il 1595 con il testo latino al verso.
Successivamente le lastre furono acquisite da Jodocus e Hendrick Hondius e da Jan Jansson, i quali, tra il 1606 ed il 1666, diedero alla luce più edizioni dello stesso atlante con numerose aggiunte e varianti. Questo esemplare proviene da una delle edizioni a cura del Hondius, testo ltedesco.
Incisione in rame, coloritura coeva con ritocchi, in ottimo stato di conservazione.
Jodocus HONDIUS (Amsterdam 1563 - 1612)
Jodocus Hondt (1563-1612) è meglio conosciuto con la versione latinizzata del suo cognome olandese, Jodocus Hondius; è stato un incisore, cartografo ed editore fiammingo. Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d’Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1584 si trasferì a Londra, dove apprese l’arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò, invece, Coletta van den Keere, sorella del cartografo ed incisore Pieter van den Keere. Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam, vi rimase fino alla morte. Jodocus fu il fondatore dell’azienda familiare di editoria e cartografia avviata ad Amsterdam, nonché uno dei più importanti incisori del suo tempo. Nel 1604 acquistò dal nipote di Gerard Mercator le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi e lo ristampò poi nel 1606 (in latino) con tavole aggiuntive nelle principali lingue. Seguì una versione tascabile dell’opera, l’Atlas Minor, con le carte oggi note come Mercator/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le carte per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1612, il suo lavoro di editore ad Amsterdam fu continuato dalla vedova e dai due figli, Jodocus II e Henricus, in seguito in società con il cognato Jan Jansson.
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Jodocus HONDIUS (Amsterdam 1563 - 1612)
Jodocus Hondt (1563-1612) è meglio conosciuto con la versione latinizzata del suo cognome olandese, Jodocus Hondius; è stato un incisore, cartografo ed editore fiammingo. Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d’Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1584 si trasferì a Londra, dove apprese l’arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò, invece, Coletta van den Keere, sorella del cartografo ed incisore Pieter van den Keere. Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam, vi rimase fino alla morte. Jodocus fu il fondatore dell’azienda familiare di editoria e cartografia avviata ad Amsterdam, nonché uno dei più importanti incisori del suo tempo. Nel 1604 acquistò dal nipote di Gerard Mercator le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi e lo ristampò poi nel 1606 (in latino) con tavole aggiuntive nelle principali lingue. Seguì una versione tascabile dell’opera, l’Atlas Minor, con le carte oggi note come Mercator/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le carte per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1612, il suo lavoro di editore ad Amsterdam fu continuato dalla vedova e dai due figli, Jodocus II e Henricus, in seguito in società con il cognato Jan Jansson.
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