Acquapendente

Riferimento: CO-150
Autore Natale BONIFACIO
Anno: 1582 ca.
Zona: Acquapendente
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 275 x 395 mm
4.500,00 €

Riferimento: CO-150
Autore Natale BONIFACIO
Anno: 1582 ca.
Zona: Acquapendente
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 275 x 395 mm
4.500,00 €

Descrizione

Bellissimo esemplare della prima e rarissima pianta della città, disegnata da Raffaello Guicciardi, incisa da Natale Bonifacio per l’editore Paolo Graziani.

In un cartiglio a forma di nastro posto sotto il bordo superiore è inciso il titolo: ACQUAPENDENTE.

Sempre in alto sono raffigurati lo stemma del cardinale Alessandro Farnese, quello di papa Gregorio XIII (Ugo Boncompagni) e quello della città. Nell’angolo inferiore sinistro si trova la firma Pauli Gratiani formis Romae. Nel cartiglio in basso a sinistra è incisa la dedica: Ill.mo et R.mo Sig.r Alessandro Cardinal Farnese S.r mio Cole.mo Dedico à V.S. Ill.ma il Disegno d’Acquapendente Terra devotiss.a del nome suo; fatto da me simil. suo devotiss.o Se3rvitore. Si degerà accettarlo, havendo più riguardo, all’affetto dell’animo mio, che à questo picciol dono, & umilm[ente] le fo riverenza, Di V.S. Ill.ma et R.ma Ser.tor humiliss.o Raffaello Guicciardi.

Segue, distribuita su cinque colonne, una legenda numerica di 30 rimandi a luoghi e monumenti notabili, ed infine la data - 1582 - e il monogramma NBF che identifica nel dalmata Natale Bonifacio l’incisore della lastra.

Esemplare nel secondo stato di cinque, con gli indirizzi di Paolo Graziani e Pietro de Nobili. Tiratura databile al 1585/86 circa. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, in eccellente stato di conservazione.

“Pianta prospettica della città incisa da Natale Bonifacio su disegno di Raffaello Guicciardi, dedicata ad Alessandro Farnese il Giovane. L’opera rappresenta la prima e la migliore rappresentazione a stampa della città, all’epoca appartenente al Ducato di Orvieto. La lastra è stampata dalla tipografia di Paolo Graziani. Il solo esemplare noto di questa tiratura è quello conservato a Chicago, nella collezione Novacco. Esiste poi una tiratura in cui al nome del Graziani è aggiunto quello di Pietro de Nobili, databile al breve periodo in cui i due furono soci, fino al 24 maggio 1585, quando Graziani vendette la sua parte al collega.

L’opera è elencata nell’inventario allegato alla vendita, al n. 349, come “Acquapendente”. Un’ulteriore tiratura della lastra, prima sconosciuta, mostra il nome dei due editori abraso ma ancora leggibile. È databile dopo la morte del de Nobili (maggio 1586) che implicò anche la dispersione del suo patrimonio calcografico, diviso tra Marcello Clodio e Girolamo Arbotti prima e Giovan Battista de Cavalleris, Tommaso Moneta e Marco Antonio Capriata poi. Come risulta dall’inventario del 30 maggio 1589 (n. 302), la lastra di Acquapendente divenne di proprietà di Girolamo Arbotti. La lastra fu quindi acquistata dalla tipografia De Rossi, dalla quale fu edita per la prima volta intorno al 1650 e ristampata nel 1686 con aggiunto l’imprint di Giacomo de Rossi; una nuova dedica a Monsignor Luciani e altre varianti ancora. Furono aggiornati gli stemmi, con quello di Aurelio Luciani e di papa Innocenzo XI che sostituirono quello del cardinal Alessandro Farnese e di papa Gregorio XIII. La legenda viene emendata, con il numero 28 che diventa Palazzo Viscontini e il numero 29 cambiato in Torre dell’Orologio” (cfr. Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2214-15).

Opera di rarità assoluta.

Bibliografia
S. Bifolco- F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 2214-15, tav. 1072, II/V; Brandhuber-Juffinger (2011); n. 83; Christie’s (2012): n. 65; Destombes (1970): nn. 64-64a; Ganado (1994): III, n. 189; Shirley (2004): III, n. 1; Lise (1971): pp. 20-22, n. 5; Pagani (2008): p. 380; Pagani (2011): p. 134; Rossi (1983): p. 4, B e n. 5; Tooley (1939): n. 95.

Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)

Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.

Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)

Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.