Il Patrimonio di S. Pietro

Riferimento: CO-550
Autore Giovanni Maria CASSINI
Anno: 1791
Zona: Patrimonio di San Pietro
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 1150 x 800 mm
2.500,00 €

Riferimento: CO-550
Autore Giovanni Maria CASSINI
Anno: 1791
Zona: Patrimonio di San Pietro
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 1150 x 800 mm
2.500,00 €

Descrizione

Grande carta murale raffigurante il Patrimonio di San Pietro, toponimo con cui si indicava una delle quattro divisioni amministrative dei territori del Vaticano istituite da Innocenzo III governate da funzionari di nomina papale. Si estendeva dal Monte Argentario alla foce del Fiume Tevere, a nord di Roma.

Incisa da Giovanni Maria Cassini, su quattro lastre, la carta era allegata all’opera di Giuseppe Morozzo della Rocca “Analisi della carta corografica del Patrimonio di S. Pietro, corredata di alcune memorie storiche ed economiche”, edita nel 1791 a Roma, Stamperia Giunchiana.

Negli angoli superiori, due vignette raffiguranti il ritratto del papa regnante, Pio VI, e quello di San Pietro.


Incisione in rame, lieve gora d’acqua, nel complesso in ottimo stato di conservazione.

Molto rara.

Bibliografia

Istituto di Studi Romani, a cura di A. Frutaz, "Le Carte del Lazio", XLV.a tav. 211

Giovanni Maria CASSINI (1745 - 1824)

Chierico Regolare Somasco, discepolo di Giovanni Battista Piranesi, fu geografo, cartografo e incisore operante a Roma nei decenni a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. A lui si deve l'invenzione di un nuovo metodo di proiezione, detto appunto di Cassini, utilizzato anche per la realizzazione dell’atlante geografico del regno di Napoli in 32 fogli firmato da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni. Tra le sue opere maggiori, oltre ad una carta generale dell'Italia in 15 fogli pubblicata nel 1793, troviamo il Nuovo Atlante Geografico Universale in tre volumi editi a Roma, rispettivamente nel 1792, nel 1797, e l'ultimo volume nel 1801. Le tavole del primo volume sono precedute da un breve saggio introduttivo sullo studio della geografia e che si propone inoltre lo scopo di delineare il metodo seguito per la realizzazione dell'atlante stesso. L' opera venne commissionata dalla Calcografia Camerale di Roma al fine di sostituire l'ormai superato Mercurio Geografico. Il Cassini firma tutte le carte come incisore. Il volume 1 contiene due planisferi, settentrionale e meridionale, nei cui angoli sono disegnati, probabilmente su ispirazione delle tavole incise poco più di un ventennio prima da G. Zuliani a Venezia per conto di Antonio Zatta, in quello settentrionale le facciate degli edifici di quattro dei maggiori osservatori italiani: la Specola del Collegio Romano, la Specola di Bologna, la Specola di Milano e la Specola di Padova; in quello meridionale gli osservatori di Parigi, Cassel, Greenwich e Copenaghen.

Bibliografia

Istituto di Studi Romani, a cura di A. Frutaz, "Le Carte del Lazio", XLV.a tav. 211

Giovanni Maria CASSINI (1745 - 1824)

Chierico Regolare Somasco, discepolo di Giovanni Battista Piranesi, fu geografo, cartografo e incisore operante a Roma nei decenni a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. A lui si deve l'invenzione di un nuovo metodo di proiezione, detto appunto di Cassini, utilizzato anche per la realizzazione dell’atlante geografico del regno di Napoli in 32 fogli firmato da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni. Tra le sue opere maggiori, oltre ad una carta generale dell'Italia in 15 fogli pubblicata nel 1793, troviamo il Nuovo Atlante Geografico Universale in tre volumi editi a Roma, rispettivamente nel 1792, nel 1797, e l'ultimo volume nel 1801. Le tavole del primo volume sono precedute da un breve saggio introduttivo sullo studio della geografia e che si propone inoltre lo scopo di delineare il metodo seguito per la realizzazione dell'atlante stesso. L' opera venne commissionata dalla Calcografia Camerale di Roma al fine di sostituire l'ormai superato Mercurio Geografico. Il Cassini firma tutte le carte come incisore. Il volume 1 contiene due planisferi, settentrionale e meridionale, nei cui angoli sono disegnati, probabilmente su ispirazione delle tavole incise poco più di un ventennio prima da G. Zuliani a Venezia per conto di Antonio Zatta, in quello settentrionale le facciate degli edifici di quattro dei maggiori osservatori italiani: la Specola del Collegio Romano, la Specola di Bologna, la Specola di Milano e la Specola di Padova; in quello meridionale gli osservatori di Parigi, Cassel, Greenwich e Copenaghen.