GIULA, fortezza in Ongheria nei confini di Transilvania, presa alli 3 settembro da Perthaus bassa del Signor Turcho. D[ome]n
Riferimento: | MS7269 |
Autore | Domenico ZENOI |
Anno: | 1566 ca. |
Zona: | Gyüla |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 214 x 135 mm |
Riferimento: | MS7269 |
Autore | Domenico ZENOI |
Anno: | 1566 ca. |
Zona: | Gyüla |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 214 x 135 mm |
Descrizione
Carta topografica raffigurante l’assedio di Gyüla.
Firmata da Domenico Zenoi, è parte della celebre raccolta di cartografia urbana che questi pubblica, insieme a Paolo Forlani, nel 1567 con il titolo “Il primo libro delle citta, et fortezze principali del mondo". L’opera è di incredibile rarità e non ebbe una grande fortuna editoriale.
Forse perché le lastre furono acquisite dall’editore Bolognino Zaltieri, che le utilizza per la raccolta di cartografia urbana realizzata da Giulio Ballino, denominata "De’ disegni delle più illustri città e fortezze del mondo", edita sempre a Venezia solo due anni dopo, nel 1569.
Nel cartiglio in alto a destra è impresso il titolo: GIULA, fortezza in Ongheria nei confini di Transilvania, presa alli 3 settembro da Perthaus
bassa d[e]l Signor Turcho. D[ome]n[i]co Zenoi 1566. Segue la scala grafica: Misura di passa 50, pari a mm 22. Tavola priva di orientazione.
Acquaforte e bulino, dimensioni mm 135x215.
Si tratta della pianta della fortezza di Gyula incisa da Nicolò Nelli durante l’assedio. Illustra la prima fase dell’assedio, quella anteriore all’espugnazione di Gyula, in cui è ancora visibile l’accampamento del generale imperiale László Kerecsényi Siamo a conoscenza di un solo esemplare di questa tiratura, conservato alla National Széchényi Library. Probabilmente il rame passa poi nelle mani di Domenico Zenoi che lo stampa dopo la caduta della fortezza in mano ai Turchi, il 3 settembre del 1566, come viene evidenziato dal nuovo titolo: presa alli 3 settembro da Perthaus bassa del Signor Turcho. Inoltre, la lastra reca la sola firma di Zenoi, e non anche quella di Nelli. La lastra viene successivamente ristampata, inalterata, da Bolognino Zaltieri, e inserita nella raccolta De’ disegni delle più illustri città e fortezze del mondo di Giulio Ballino (1569). Un testo tipografico è impresso al verso della carta.
Esemplare si secondo stato, nella tiratura Zaltieri.
Acquaforte e bulino, con pieni margini, in perfetto stato di conservazione.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, Catalogo ragionato delle opera a stampa (2018), pp. 1240-41, tav. 531, II/II; Szalai Béla (2001): p. 82, tav. 148, nn. 1566/3, 1567/1 & 1569/1; Tooley (1939): n. 295.
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Domenico ZENOI (Attivo tra il 1559 e il 1574)
Incisore, orafo ed editore, fu attivo a Venezia e a Padova. Zenoi lavorava ad opere cartografiche a partire dal 1559, negli anni successivi la sua attività si infittisce specializzandosi nelle piante di fortezze e di città. Tra le poche notizie documentate relative alla sua attività, è attestato che nel 1566 richiese al Senato un privilegio di 15 anni per le immagini devozionali, i ritratti e le mappe che intendeva pubblicare. Il privilegio gli fu concesso dai Capi del Consiglio dei Dieci il 5 dicembre del 1566. Solo un mese più tardi, l'11 Gennaio, ottenne un secondo privilegio che contemplava anche il vincolo per Zenoi di sottoporre ogni stampa al vaglio degli Esecutori contro la bestemmia, per verificare che non vi fossero rappresentazioni oscene. Per stampe oscene e sonetti osceni ritrovati nella bottega del Camocio, per il quale Zenoi lavorò, furono entrambi multati nel 1598. Zenoi collaborò, inoltre, anche con Donato e Ferrando Bertelli, Bolognino Zaltieri, Pierre de Huchin.
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Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, Catalogo ragionato delle opera a stampa (2018), pp. 1240-41, tav. 531, II/II; Szalai Béla (2001): p. 82, tav. 148, nn. 1566/3, 1567/1 & 1569/1; Tooley (1939): n. 295.
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Domenico ZENOI (Attivo tra il 1559 e il 1574)
Incisore, orafo ed editore, fu attivo a Venezia e a Padova. Zenoi lavorava ad opere cartografiche a partire dal 1559, negli anni successivi la sua attività si infittisce specializzandosi nelle piante di fortezze e di città. Tra le poche notizie documentate relative alla sua attività, è attestato che nel 1566 richiese al Senato un privilegio di 15 anni per le immagini devozionali, i ritratti e le mappe che intendeva pubblicare. Il privilegio gli fu concesso dai Capi del Consiglio dei Dieci il 5 dicembre del 1566. Solo un mese più tardi, l'11 Gennaio, ottenne un secondo privilegio che contemplava anche il vincolo per Zenoi di sottoporre ogni stampa al vaglio degli Esecutori contro la bestemmia, per verificare che non vi fossero rappresentazioni oscene. Per stampe oscene e sonetti osceni ritrovati nella bottega del Camocio, per il quale Zenoi lavorò, furono entrambi multati nel 1598. Zenoi collaborò, inoltre, anche con Donato e Ferrando Bertelli, Bolognino Zaltieri, Pierre de Huchin.
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