Territorium Veronese

Riferimento: S48527
Autore Onofrio PANVINIO
Anno: 1648
Zona: Verona
Luogo di Stampa: Padova
Misure: 450 x 315 mm
900,00 €

Riferimento: S48527
Autore Onofrio PANVINIO
Anno: 1648
Zona: Verona
Luogo di Stampa: Padova
Misure: 450 x 315 mm
900,00 €

Descrizione

Carta geografica del territorio di Verona tratta dall'opera Antiquitatum Veronensium Libri VIII. Nunc primum in lucem editi variisque iconibus et antiquis inscriptionibus locupletati di Onofrio Panvinio, stampata a Padova da Paolo Frambotti nel 1648. La carta è orientata con il Nord sulla sinistra e porta sulla destra un cartiglio e un compasso con la scala di miglia italiani. In alto a sinistra il ritratto dello storico veronese Torello Saraina entro grande e bel cartiglio ornato da due cornucopie traboccanti frutta, simboli di prosperità.

Le Antiquitatum Veronensium libri VIII, sicuramente la più significativa opera a stampa relativa alla città di Verona, è ricca di molteplici incisioni ad illustrare un testo, che traccia la storia della città delineando la biografia dei veronesi illustri e descrivendone i monumenti antichi con l’ausilio di un ricco apparato iconografico.

La carta del territorio Veronese non è firmata ma è notorio che gli artisti che collaborarono con Frambotti alla realizzazione dell’apparato iconografico sono François Huret e Giovanni Georgi [Đurđević], attivo a Padova tra il 1617 e il 1656, che firmano in lastra altre tavole.

Onofrio Panvinio (Verona 1530 - Palermo 1568) fu un erudito padre Agostiniano. Trasferitosi a Roma, giovanissimo, si dette a studi e indagini sulle antichità romane, acquistando grande fama. Pio IV lo nominò revisore alla Biblioteca Vaticana. Fra le molte sue opere, specialmente notevoli i Commentarii ai Fasti (1558), i Commentarii ai Trionfi, i Comizi imperiali, le Antichità veronesi (incompiute), una silloge di epigrafi, ecc. Le sue schede manoscritte, preziose fonti sui monumenti medievali romani e notevoli testimonianze sul suo metodo critico, si conservano nella Biblioteca Vaticana. Fu ritratto da Tiziano (Roma, Galleria Colonna). Nel 1556 realizzò la carta archeologica di Roma antica. In quello stesso periodo ha iniziato a collaborare con l'incisore francese Étienne Dupérac, che ha continuato a fornire illustrazioni per stampe postume delle opere del Panvinio.

Acquaforte, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione.

Onofrio PANVINIO (Verona 1530 - Palermo 1568)

Erudito. Agostiniano, si dette in Roma, giovanissimo, a indagini sull'antichità romana, acquistando grande fama. Pio IV lo nominò revisore alla Biblioteca Vaticana. Fra le molte sue opere, specialmente notevoli i Commentarii ai Fasti (1558), i Commentarii ai Trionfi, i Comizi imperiali, le Antichità veronesi (incompiute), una silloge di epigrafi, ecc. Le sue schede manoscritte, preziose fonti sui monumenti medievali romani e notevoli testimonianze sul suo metodo critico, si conservano nella Bibl. Vaticana. Fu ritratto da Tiziano (Roma, gall. Colonna). Nel 1556 realizzò lagrande carta archeologica di Roma antica. In quello stesso periodo ha iniziato a collaborare con l'incisore francese Étienne Dupérac, che ha continuato a fornire illustrazioni per stampe postume delle opere del Panvinio.

Onofrio PANVINIO (Verona 1530 - Palermo 1568)

Erudito. Agostiniano, si dette in Roma, giovanissimo, a indagini sull'antichità romana, acquistando grande fama. Pio IV lo nominò revisore alla Biblioteca Vaticana. Fra le molte sue opere, specialmente notevoli i Commentarii ai Fasti (1558), i Commentarii ai Trionfi, i Comizi imperiali, le Antichità veronesi (incompiute), una silloge di epigrafi, ecc. Le sue schede manoscritte, preziose fonti sui monumenti medievali romani e notevoli testimonianze sul suo metodo critico, si conservano nella Bibl. Vaticana. Fu ritratto da Tiziano (Roma, gall. Colonna). Nel 1556 realizzò lagrande carta archeologica di Roma antica. In quello stesso periodo ha iniziato a collaborare con l'incisore francese Étienne Dupérac, che ha continuato a fornire illustrazioni per stampe postume delle opere del Panvinio.