(Mons Testaceus)
Riferimento: | MMS1431 |
Autore | Athanasius KIRCHER |
Anno: | 1665 |
Zona: | Testaccio |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 180 x 200 mm |
Riferimento: | MMS1431 |
Autore | Athanasius KIRCHER |
Anno: | 1665 |
Zona: | Testaccio |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 180 x 200 mm |
Descrizione
Carta tratta dal "Mundus Subterraneus" del Kircher, studioso gesuita, uno dei primi scrittori sui fenomeni fisici della terra.
Il Kircher teorizzava che tutte le acque della Terra erano connessi tra loro tramite dei tunnel sotterranei che univano oceani e mari.
L’opera di Kircher “Mundus Subterraneus” è rivoluzionaria, una fra le prime serie trattazioni scientifico-curiose della materia. Illustra anche fra le altre cose un teorico sistema vulcanico che colleghi all’interno della terra tutti i vulcani, sistema combinato con un simile collegamento delle acque. Questo sistema vulcanico si dipartiva dal centro infuocato della terra alla superficie, dove si vedono vari vulcani; terremoti, eruzioni, maree sono appunto secondo Kircher causati dalla coesistenza con un sistema acquatico.
Kircher era stato molto colpito dal tremendo terremoto del 1638 in Calabria e dall’eruzione vesuviana del 1637 decidendo di studiare questi fenomeni naturali.
Bell'esemplare con diffusa ossidazione.
Athanasius KIRCHER (Geisa 1601 circa - Roma 1680)
Kircher, erudito, nato a Geisa, presso Fulda, il 12 maggio 1602, morto a Roma il 28 novembre 1680. Entrò nella Compagnia di Gesù il 2 ottobre 1618. Insegnava filosofia e matematica in Würzburg, quando le vittorie degli Svedesi in Germania lo costrinsero a rifugiarsi prima in Francia, ad Avignone, poi a Vienna, donde, nel 1635, fu chiamato alla cattedra di matematiche nel Collegio Romano.
Si occupò di filologia (Prodromus coptus, Roma 1636; Lingua aegyptiaca restituta, ivi, 1643); di fisica (Ars Magnesia, Würzburg 1631; Specula melitensis, Napoli 1638; Ars magnae lucis et umbrae, Roma 1645); di sacra liturgia (Rituale Ecclesiae aegyptiacae, Roma 1647); di astronomia (Itinerarium extaticum, Roma 1655); di storia naturale (Mundus subterraneus, Amsterdam 1665); di matematica (Organum mathematicum, Würzburg 1668); di musica (Musurgia universalis, Roma 1660; Ph0nurgia nova, Kempten 1673) e d'altro. Tentò anche l'egittologia, cui appartengono i tre volumi intitolati Oedipus Aegyptiacus (Roma 1652), con i quali credette d'avere scoperto la chiave per l'interpretazione dei geroglifici. Voltosi allo studio della civiltà cinese diede in luce la China monumentis qua sacris qua profanis... illustrata (Roma 1667), splendido volume in folio che si consulta tuttora. Il Kircher ha pure un posto ragguardevole nella storia della scienza geografica, non tanto per le ardite e spesso astruse ipotesi formulate (specialmente nel Mundus subterraneus) a spiegare taluni fenomeni fisici, come la circolazione superficiale e sotterranea delle acque, quanto per la raccolta, anche se indigesta e non elaborata, di dati e di fatti su paesi lontani, che egli ebbe da viaggiatori e missionarî gesuiti; a lui spetta il merito di aver delineato il primo abbozzo di carta delle correnti marine, e anche quello di aver richiamato l'attenzione sui fenomeni, che oggi diciamo carsici, pur avendo raccolto e divulgato a questo riguardo molte notizie fantastiche e stravaganti, che del resto erano generalmente credute al tempo suo. Il Kircher è anche autore di opere corografiche d'indole storico-geografica, tra le quali la più notevole è forse il suo Latium (1671). Fu pure solerte raccoglitore di antichità classiche, cristiane, orientali e dell'America Meridionale. Dei cimelî da lui raccolti si formò il museo che porta il suo nome, e si conserva nel Collegio Romano (Museo Kircheriano, ora preistorico ed etnografico).
|
Athanasius KIRCHER (Geisa 1601 circa - Roma 1680)
Kircher, erudito, nato a Geisa, presso Fulda, il 12 maggio 1602, morto a Roma il 28 novembre 1680. Entrò nella Compagnia di Gesù il 2 ottobre 1618. Insegnava filosofia e matematica in Würzburg, quando le vittorie degli Svedesi in Germania lo costrinsero a rifugiarsi prima in Francia, ad Avignone, poi a Vienna, donde, nel 1635, fu chiamato alla cattedra di matematiche nel Collegio Romano.
Si occupò di filologia (Prodromus coptus, Roma 1636; Lingua aegyptiaca restituta, ivi, 1643); di fisica (Ars Magnesia, Würzburg 1631; Specula melitensis, Napoli 1638; Ars magnae lucis et umbrae, Roma 1645); di sacra liturgia (Rituale Ecclesiae aegyptiacae, Roma 1647); di astronomia (Itinerarium extaticum, Roma 1655); di storia naturale (Mundus subterraneus, Amsterdam 1665); di matematica (Organum mathematicum, Würzburg 1668); di musica (Musurgia universalis, Roma 1660; Ph0nurgia nova, Kempten 1673) e d'altro. Tentò anche l'egittologia, cui appartengono i tre volumi intitolati Oedipus Aegyptiacus (Roma 1652), con i quali credette d'avere scoperto la chiave per l'interpretazione dei geroglifici. Voltosi allo studio della civiltà cinese diede in luce la China monumentis qua sacris qua profanis... illustrata (Roma 1667), splendido volume in folio che si consulta tuttora. Il Kircher ha pure un posto ragguardevole nella storia della scienza geografica, non tanto per le ardite e spesso astruse ipotesi formulate (specialmente nel Mundus subterraneus) a spiegare taluni fenomeni fisici, come la circolazione superficiale e sotterranea delle acque, quanto per la raccolta, anche se indigesta e non elaborata, di dati e di fatti su paesi lontani, che egli ebbe da viaggiatori e missionarî gesuiti; a lui spetta il merito di aver delineato il primo abbozzo di carta delle correnti marine, e anche quello di aver richiamato l'attenzione sui fenomeni, che oggi diciamo carsici, pur avendo raccolto e divulgato a questo riguardo molte notizie fantastiche e stravaganti, che del resto erano generalmente credute al tempo suo. Il Kircher è anche autore di opere corografiche d'indole storico-geografica, tra le quali la più notevole è forse il suo Latium (1671). Fu pure solerte raccoglitore di antichità classiche, cristiane, orientali e dell'America Meridionale. Dei cimelî da lui raccolti si formò il museo che porta il suo nome, e si conserva nel Collegio Romano (Museo Kircheriano, ora preistorico ed etnografico).
|