CAVALCATA FATTA DA N S PAPA PAOLO V...ALLI VI NOVEMBRE MDCV
Riferimento: | S16978 |
Autore | Giovanni ORLANDI |
Anno: | 1605 |
Misure: | 510 x 400 mm |
Riferimento: | S16978 |
Autore | Giovanni ORLANDI |
Anno: | 1605 |
Misure: | 510 x 400 mm |
Descrizione
Bulino, 1605, nel margine inferiore, a sinistra l’excudit di Giovanni Orlandi: Si Stampano in Roma in casa di Gio. Orlandi a Pasquino. Cõ licenza de’ superiori
Lungo il margine superiore: CAVALCATA FATTA DA N S PAPA PAOLO V DAL PALAZZO VATICANO NEL PIGLIARE IL POSSESSO A S GIO LATERANO ALLI VI NOVEMBRE MDCV
Nel cartiglio in basso a sinistra, la dedica ALL’ILL.MO S.R.E PADRONE MIO OSS.MO IL SIGNOR/MARTIN CAPELETTI SENATORE DI ROMA/ GIOVAN ORLANDI HUM.O S.RE DONA ET DEDICA
Magnifica prova, ricca di toni, di questa straordinariamente rara incisione, impressa su carta vergata coeva, con margini, lievi restauri perfettamente eseguiti nei margini, per il resto in ottimo stato di conservazione.
L’incisione raffigura la cerimonia della “Presa di Possesso” di Paolo V, al secolo Camillo Borghese (1550 -1621), che si svolse il 6 novembre 1605.
un lungo corteo papale, con persone a piedi e a cavallo, in nove file orizzontali con didascalie di testo che descrivono i vari membri del corteo.
Nella parte superiore della stampa ci sono cinque piccole vignette: al centro c’è un ritratto di papa Paolo V all’età di 53 anni, mentre su entrambi i lati ci sono due illustrazioni raffiguranti scene delle cerimonie di incoronazione del Papa, e un ritratto di Papa Paolo V al centro, all'età di 53 anni.
Tra le cerimonie pontificie, la “Presa di Possesso” riveste un’importanza particolare perché il Papa da poco eletto, subito dopo la Messa Solenne d’Incoronazione, prende “possesso” della sua Sede Episcopale, insediandosi nella Sacrosanta Cattedrale Papale Arcibasilica Romana Maggiore del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista al Laterano, Mater et Caput di tutte le chiese della Città e del Mondo.
La cerimonia di “Presa di Possesso” ha origini antichissime, tanto che si ha memoria già di quella di Bonifacio VIII del 1295. Snodandosi per le vie di Roma, la cavalcata ‐ questo termine rimase anche quando fu effettuata a dorso di mula, in lettiga o in carrozza ‐ aveva inizio con l’uscita (exitus) del Pontefice dal Palazzo Vaticano oppure dal Quirinale, annunciata da un colpo di cannone sparato da Castel Sant’Angelo. Il corteo raggiungeva processionalmente il Campidoglio dove il Papa, arrivato alla cima del colle (adscensus), riceveva l’omaggio del Senato di Roma. Seguiva quindi la discesa (descensio) verso il Foro Romano e costeggiando il Colosseo attraversava gli antichi archi trionfali di Tito e di Costantino. Al termine della Via Sacra il corteo imboccava la Via Merulana per concludersi con l’arrivo (adventus) al Laterano e l’ingresso (introitus) in Basilica.
Giovanni ORLANDI (Attivo 1590 -1640)
Giovanni Orlandi, editore, mercante e stampatore avviò la sua attività a Roma, con una bottega al Pasquino, nell’ultimo decennio del XVI secolo. Orlandi entrò in possesso di numerosi rami appartenenti a Giacomo Gherardi, già appartenuti al Lafréry prima e al Duchet poi, infatti in molte carte accanto alla firma del Duchet appare anche quella di Orlandi. Probabilmente alcune di queste lastre furono ritoccate dall’Orlandi essendo anch’egli incisore. La sua attività di mercante e stampatore si svolse dal 1590 al 1640, anni in cui pubblicò Venationum Imagines di Antonio Tempesta (1598) e, nel 1600, la Carta di Ancona di Giacomo Fontana del 1556, il cui rame successivamente passò al Duchet. Il 1602 fu sicuramente l’anno di maggior impiego per l’Orlandi, in quanto pubblicò numerose stampe e carte geografiche, in cui era presente la scritta “Ioannes Orlandi Formis Romae 1602” : la Sicilia edita dal Luchino nel 1558, la Lombardia del Gastaldi, la cui edizione romana venne stampata da Lafréry nel 1570, una carta del Senese, una carta del territorio di Roma pubblicata già dal Duchet, La città di Napoli Gentile pubblicata anch’essa dal Duchet nel 1585.
Della sua attività di incisore è la pianta di Genova del 1637. Diverse delle sue opere vennero in seguito inserite nelle più tarde edizioni dello Speculum. Fino al 1629 l’Orlandi soggiornò a Napoli pubblicando numerose vedute della città tra cui Fidelissimae urbis neapolitanae…1627 di Alessandra Baratta incisa da Nicolas Perry.
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Giovanni ORLANDI (Attivo 1590 -1640)
Giovanni Orlandi, editore, mercante e stampatore avviò la sua attività a Roma, con una bottega al Pasquino, nell’ultimo decennio del XVI secolo. Orlandi entrò in possesso di numerosi rami appartenenti a Giacomo Gherardi, già appartenuti al Lafréry prima e al Duchet poi, infatti in molte carte accanto alla firma del Duchet appare anche quella di Orlandi. Probabilmente alcune di queste lastre furono ritoccate dall’Orlandi essendo anch’egli incisore. La sua attività di mercante e stampatore si svolse dal 1590 al 1640, anni in cui pubblicò Venationum Imagines di Antonio Tempesta (1598) e, nel 1600, la Carta di Ancona di Giacomo Fontana del 1556, il cui rame successivamente passò al Duchet. Il 1602 fu sicuramente l’anno di maggior impiego per l’Orlandi, in quanto pubblicò numerose stampe e carte geografiche, in cui era presente la scritta “Ioannes Orlandi Formis Romae 1602” : la Sicilia edita dal Luchino nel 1558, la Lombardia del Gastaldi, la cui edizione romana venne stampata da Lafréry nel 1570, una carta del Senese, una carta del territorio di Roma pubblicata già dal Duchet, La città di Napoli Gentile pubblicata anch’essa dal Duchet nel 1585.
Della sua attività di incisore è la pianta di Genova del 1637. Diverse delle sue opere vennero in seguito inserite nelle più tarde edizioni dello Speculum. Fino al 1629 l’Orlandi soggiornò a Napoli pubblicando numerose vedute della città tra cui Fidelissimae urbis neapolitanae…1627 di Alessandra Baratta incisa da Nicolas Perry.
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