Palazzo de SS.ri Salviati alla Longara eretto da fondamenti dal cardinale Giovanni Salviati per allogiare Henrico il re di F

Riferimento: s34798
Autore Pietro FERRERIO
Anno: 1655 ca.
Zona: Palazzo Salviati alla Lungara
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 404 x 216 mm
150,00 €

Riferimento: s34798
Autore Pietro FERRERIO
Anno: 1655 ca.
Zona: Palazzo Salviati alla Lungara
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 404 x 216 mm
150,00 €

Descrizione

Della serie: Palazzi di Roma de' più celebri architetti designati da Pietro Ferrerio pittore et architetto.

 

L'opera, progettata da Pietro Ferrerio intorno al 1638 circa, si compone di due volumi, di cui il primo sulle 44 tavole riporta il nome dell’autore solo in qualità di disegnatore, mentre non è noto chi fu l’incisore; il secondo volume, comprendente 61 tavole tutte incise da Giovanni Battista Falda, reca il titolo Nuovi disegni dell'architettura e piante de' palazzi de Roma de' piu celebri architetti, disegnati et intagliati da Gio. Battista Falda. La raccolta fu pubblicata dall'editore Gian Giacomo de Rossi, intorno al 1655 circa.

Nella serie, i più importanti palazzi romani sono illustrati sia in alzato sia in pianta, a partire dall'età d'oro di Bramante, Raffaello, Peruzzi e Michelangelo per poi passare a Vignola, Ammannati, Ligorio, Della Porta, con, infine, un modesto spazio dedicato agli architetti del nuovo secolo, quali Bernini, Borromini e Domenico Fontana.

Ogni tavola è corredata da un'iscrizione di carattere storico che riporta sempre, tra le altre notizie, il nome dell'architetto che progettò l'opera, e l'anno di inizio della costruzione.

Le incisioni si caratterizzano per la precisione del disegno, l'attenzione verso il particolare e la nitidezza dell'immagine. L'opera costituisce una sorta di guida all'architettura romana tra Cinquecento e Seicento, di grande valore storico-documentario.

 

Esemplare nel primo stato di due, avanti la numerazione.

 

Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, in buono stato di conservazione.

Bibliografia

TIB, 47, 2, p. 184

Pietro FERRERIO (attivo a Roma nella prima metà del sec. XVII)

Attivo a Roma nella prima metà del sec. XVII; non si hanno notizie precise sulla data della sua nascita, probabilmente avvenuta a Roma all'inizio del secolo (Thieme-Becker). Riguardo alla sua attività artistica le notizie sono scarse e in alcuni casi contraddittorie. Nel 1634 è registrato tra i pittori e architetti dell'Accademia di S. Luca, nel cui ambito ricopriva la carica di custode; risulta che la sua abitazione fosse situata in "Strada Felice presso Piazza di Sforza", nei pressi di S. Maria Maggiore. Il suo nome è presente nelle liste degli artisti dell'Accademia di S. Luca fino al 1653. Il Ferreiro viene ricordato in particolare per il primo libro di una raccolta di incisioni con quarantaquattro tavole intitolata Palazzi di Roma de' più celebri architetti. L'attività di pittore del Ferrerio è documentata unicamente da un'indicazione del catalogo della collezione di G. B. Soria, conservato alla Biblioteca di Montpellier (Piacentini, 1940, p. 32), dove risulta citata una sua tela non meglio identificataMorì a Roma il 10 marzo 1654.

Bibliografia

TIB, 47, 2, p. 184

Pietro FERRERIO (attivo a Roma nella prima metà del sec. XVII)

Attivo a Roma nella prima metà del sec. XVII; non si hanno notizie precise sulla data della sua nascita, probabilmente avvenuta a Roma all'inizio del secolo (Thieme-Becker). Riguardo alla sua attività artistica le notizie sono scarse e in alcuni casi contraddittorie. Nel 1634 è registrato tra i pittori e architetti dell'Accademia di S. Luca, nel cui ambito ricopriva la carica di custode; risulta che la sua abitazione fosse situata in "Strada Felice presso Piazza di Sforza", nei pressi di S. Maria Maggiore. Il suo nome è presente nelle liste degli artisti dell'Accademia di S. Luca fino al 1653. Il Ferreiro viene ricordato in particolare per il primo libro di una raccolta di incisioni con quarantaquattro tavole intitolata Palazzi di Roma de' più celebri architetti. L'attività di pittore del Ferrerio è documentata unicamente da un'indicazione del catalogo della collezione di G. B. Soria, conservato alla Biblioteca di Montpellier (Piacentini, 1940, p. 32), dove risulta citata una sua tela non meglio identificataMorì a Roma il 10 marzo 1654.