Chiesa della Madonna della Vittoria dei Padri Carmelitani Scalzi sul monte Viminale
Riferimento: | s34701 |
Autore | Giuseppe Tiburzio Vergelli |
Anno: | 1686 ca. |
Zona: | Santa Maria della Vittoria |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 290 x 180 mm |
Riferimento: | s34701 |
Autore | Giuseppe Tiburzio Vergelli |
Anno: | 1686 ca. |
Zona: | Santa Maria della Vittoria |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 290 x 180 mm |
Descrizione
Costruita nel 1605 come cappella dedicata a San Paolo dai Carmelitani Scalzi, la chiesa, ubicata in via XX setembre, venne ingrandita e riconsacrata nel 1622 alla Vergine Maria per celebrare la vittoria dei cattolici, nel novembre 1620, contro gli eretici Boemi.
Sulla destra, è visibile anche la Fontana dell'Acqua Felice, nota anche come Fontana del Mosè.
Da un'incisione di Giovanni Battista Falda.
Veduta della serie Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, l'anno 1686 [-1688], edita in 3 volumi tra il 1686-1688, da Matteo Gregorio de Rossi.
Dopo l'incredibile successo de del Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) opera in 3 volumi, con le incisioni di Giovanni Battista Falda, edita da Gian Giacomo de Rossi della tipografia alla Pace, tra il 1665 e il 1669, la tipografia dei De Rossi con sede in piazza Navona, all’epoca diretta da Matteo Gregorio, tentò un'operazione commerciale allora ben diffusa: pubblicare un’opera analoga che potesse concorrere con quella del Falda.
Nascono così i 3 volumi de Il nuovo splendore, editi tra il 1686 e il 1688, con incisioni realizzate da Giuseppe Tiburzio Vergelli copiando quelle del Falda, o imitandone lo stile in quelle di sua creazione originale. L’opera viene dedicata a Urbano Barberini, principe di Palestrina; nel titolo si dichiara apertamente la fonte delle tavole: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. Un quarto volume contenente le fontane di Roma, sempre copiate da Falda, esce nel 1690 con il titolo Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano.
Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Rossetti 11301. Kissner 454.
|
Giuseppe Tiburzio Vergelli (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Giuseppe Tiburzio Vergelli nacque a Recanati il 12 ottobre 1629 dallo scultore Tiburzio e Lucrezia Botani. Formatosi come architetto, negli anni 1658-77 a Loreto ebbe la direzione delle fabbriche della S. Casa, progettando pure alcune torri lungo la costa romagnola, forse quelle volute da Clemente X nel 1673 a difesa dalle incursioni dei turchi. A Roma, nel corso di 22 anni, si occupò di prospettiva e architettura, seguendo la realizzazione di alcune dimore nobiliari. Tra le varie attività diede alle stampe Le due regole della prospettiva pratica del Vignola, con i commentarii del rever. p. maestro Egnatio Danti [...] epilogate da Giuseppe Tiburtio Vergelli [...] (Roma, per il Mascardi, 1682), in compendio, e Le fontane pubbliche delle piazze di Roma moderna disegnate da Gioseppe T. V. recanatese. Ritornato nella città natale, nell’agosto 1695 venne nominato pubblico depositario di Recanati. Ignota è la sua data di morte.
|
Bibliografia
Rossetti 11301. Kissner 454.
|
Giuseppe Tiburzio Vergelli (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Giuseppe Tiburzio Vergelli nacque a Recanati il 12 ottobre 1629 dallo scultore Tiburzio e Lucrezia Botani. Formatosi come architetto, negli anni 1658-77 a Loreto ebbe la direzione delle fabbriche della S. Casa, progettando pure alcune torri lungo la costa romagnola, forse quelle volute da Clemente X nel 1673 a difesa dalle incursioni dei turchi. A Roma, nel corso di 22 anni, si occupò di prospettiva e architettura, seguendo la realizzazione di alcune dimore nobiliari. Tra le varie attività diede alle stampe Le due regole della prospettiva pratica del Vignola, con i commentarii del rever. p. maestro Egnatio Danti [...] epilogate da Giuseppe Tiburtio Vergelli [...] (Roma, per il Mascardi, 1682), in compendio, e Le fontane pubbliche delle piazze di Roma moderna disegnate da Gioseppe T. V. recanatese. Ritornato nella città natale, nell’agosto 1695 venne nominato pubblico depositario di Recanati. Ignota è la sua data di morte.
|